Aprile/ottobre 2022

Organizzata da Club Gaia e AICS

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Nel cuore dell’Appennino Emiliano c’è il Sentiero Matilde, un proposta turistica tra natura, storia e gusto.

Il Sentiero Matilde è una rete di itinerari da percorrere a piedi, in bici o a cavallo, che si sviluppa lungo le antiche direttrici viarie dell’Appennino reggiano (e in parte modenese) utilizzate dai Canossa nel Medioevo per gli spostamenti tra Emilia e Toscana. Una terra che ha conservato il suo sapore antico e che oggi è in grado di accogliere i turisti in modo autentico e genuino, grazie a una rete di piccoli operatori locali.

Il Sentiero di Matilde

Visitando, attraverso il Sentiero Matilde, le terre del grande feudo di Matilde di Canossa, le bellezze ambientali si intrecciano alle testimonianze storiche e architettoniche, tanto che è facile percepire l’alone leggendario che circonda il personaggio di Matilde, una donna che nella storia del Medioevo europeo ha ricoperto un ruolo di primaria importanza.

Il percorso tradizionale escursionistico del Sentiero Matilde, si snoda da Ciano d’Enza a San Pellegrino in Alpe. La prima tappa parte da Ciano d’Enza e arriva ai Castelli di Rossena e di Canossa per poi proseguire verso Casina. La seconda tappa da Casina raggiunge Marola, con i suoi secolari castagneti e l’Abbazia, per poi proseguire verso Carpineti. La terza tappa raggiunge il crinale al Castello di Carpineti, poi i borghi di Cavola, Stiano, Corneto e Manno. La quarta tappa raggiunge Cadignano e da qui sale a Romanoro, Panigale e la diga di Fontanaluccia. La quinta tappa raggiunge Fontanaluccia, salendo al Roncadello e da qui a San Geminiano passando per il Colle del Morto ed arrivando infine al Passo delle Radici, da cui si sale a San Pellegrino in Alpe.

Da non perdere lungo il percorso

Lungo il Sentiero Matilde si incontrano i castelli, le pievi, le case torre, i borghi fortificati che all’epoca della Grancontessa hanno preso forma e che ancora oggi rendono il territorio pieno di suggestione. Da non perdere i Castelli di Rossena (con la Torre di Guardia di Rossenella, recentemente restaurata),Canossa, Sarzano e Carpineti; i borghi Manno, Berdogno, San Pellegrino in Alpe, la Pieve di Toano e i resti di quella di San Vitale, la diga di Fontanaluccia , il castagneto di Marola, i paesi di Frassinoro e Civago.

Ritrovare Matilde anche a tavola.

Nel descrivere il Sentiero Matilde, non si può non considerare la tradizione culinaria dell’Appennino Reggiano, arrivata fino ai giorni nostri più elaborata e arricchita, ma con gli ingredienti e i sapori di un tempo. Dopo una visita a un borgo o a un castello, il viaggio prosegue a tavola presso i numerosi ristoranti e trattorie dove gustare le prelibatezze di una terra che ha fatto della buona cucina un marchio riconosciuto in tutto il mondo.

Solo per citare i piatti al top: i cappelletti in brodo di carne, lo gnocco fritto (impasto di farina, acqua e lievito… rigorosamente fritto) da accompagnare con i salumi emiliani, tra i quali spicca il Prosciutto di Parma, l’erbazzone (tipica torta salata a base di bietole), il Parmigiano-Reggiano e i frizzanti vini lambruschi, ideali per alleggerire le calorie di una cucina corposa.

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